Questo è l'ultimo post prima delle vacanze di natale e con questo, per l'appunto, vi auguro un buon natale e felice anno nuovo!
In questo post parlerò dell'assemblea svolta il giorno 18 dicembre presso la Bociofila di Mantova, accanto a palazzo Te.
In questa assemblea tutti i ragazzi dell'istituto Este e Carlo D'Arco hanno potuto esibirsi mostrando il loro talento.
Si poteva suonare,cantare,ballare e tanto altro.
L'assemblea è stata abbastanza coinvolgente e divertente.
Gli alunni della mia classe, 3AG, si sono esibiti cantando e ballando.
I ragazzi che cantavano erano una band di 3 componenti, Giacomo rocchi alla batteria, Diego Lodi Rizzini alla chitarra e Miriam Renna al microfono. Si sono esibiti cantando 'American idiot' 'Seeing double at the triple rock'.
I ragazzi che si sono esibiti ballando una canzone di Raffaella Carrà sono : Gabriele Pusateri, Giusymaria Piazza, Andrea Giovenco, Giorgia Galesi, Lorenzo Basso, Chiara Cirelli e Giacomo Rocchi.
martedì 23 dicembre 2014
sabato 20 dicembre 2014
IL MONOGRAMMA
Un monogramma è un simbolo,una sigla usata per rappresentare una marca,un'azienda. Il monogramma è un simbolo che solitamente viene creato da un grafico sotto richiesta del cliente. Più o meno due settimane fa abbiamo elaborato un nostro monogramma usando le iniziali del nostro nome e del nostro cognome. Ciò l'abbiamo realizzato grazie all'uso di ILLUSTRATOR. Inizialmente abbiamo fatto una bozza per poi farle una foto e ricalcarla con l'uso della penna su illustratori. Successivamente abbiamo colorato,elaborato il nostro monogramma.
giovedì 11 dicembre 2014
LIGHT PAINTING
Come dice il titolo parliamo di ''disegni fatti con la luce''.
Il giorno 6 dicembre 2014 ci siamo recati alla sala di posa per scattare delle foto disegnando con la luce.
Ci siamo serviti di pile,laser e lucine colorate.
La stanza era del tutto buia,lo sfondo sul quale abbiamo posato era pure quello nero.
Lo scatto della macchina fotografica aveva una durata di 15 secondi,il tempo per far si che una persona potesse passare con una pila e illuminare visi o altri particolari che si volevano mettere in evidenza.
Con il laser abbiamo fatto disegni a nostro piacimento.
Abbiamo fatto questo laboratorio per approfondire il termine fotografia che tecnicamente vuol dire ''luce disegnata'' o per l'appunto ''disegnare con la luce''
Il giorno 6 dicembre 2014 ci siamo recati alla sala di posa per scattare delle foto disegnando con la luce.
Ci siamo serviti di pile,laser e lucine colorate.
La stanza era del tutto buia,lo sfondo sul quale abbiamo posato era pure quello nero.
Lo scatto della macchina fotografica aveva una durata di 15 secondi,il tempo per far si che una persona potesse passare con una pila e illuminare visi o altri particolari che si volevano mettere in evidenza.
Con il laser abbiamo fatto disegni a nostro piacimento.
Abbiamo fatto questo laboratorio per approfondire il termine fotografia che tecnicamente vuol dire ''luce disegnata'' o per l'appunto ''disegnare con la luce''
sabato 6 dicembre 2014
STORIA DELLA FOTOGRAFIA
Nicephore Niepce, Veduta dalla finestra di
Graz, 1826.
Un francese, un benestante che vive
in un piccolo villaggio di campagna alle porte di Chalon-Sur-Saone. Nella Francia dell’800 prende piede la figura dell’ inventore.
Tra le invenzioni messe appunto da Niepce in quegli anni assieme al fratello Claude c’è il
Pyreolophore, un motore a scoppio impiegato dai due per muovere un battello che risaliva il fiume
Senna. Nel Marzo del 1816 Claude va a Parigi, poi a Londra nel tentativo di venderne il brevetto.Nicephore archiviati gli studi sul Pyrelophore, comincia ad applicarsi ad altri esperimenti e ha inizio una fitta corrispondenza tra i due fratelli.
In una delle prime lettere che Niepce invia al fratello, Nicephore comunica di aver ripreso a lavorare su quegli esperimenti sulla fotosensibilità dei sali d’argento che avevano iniziato alcuni anni prima in Italia, a Cagliari durante un soggiorno estivo.
In una delle prime lettere che Niepce invia al fratello, Nicephore comunica di aver ripreso a lavorare su quegli esperimenti sulla fotosensibilità dei sali d’argento che avevano iniziato alcuni anni prima in Italia, a Cagliari durante un soggiorno estivo.
La descrizione di Niepce è la precisa rappresentazione di un negativo. Se solo fosse stato in grado di
stampare una copia positiva di questo negativo, Niepce avrebbe potuto invertire i toni e farli
corrispondere a quelli della realtà. Ma Niepce preferì cambiare strada e dopo una breve serie di
esperimenti infruttuosi trovò che un certo tipo di asfalto, il bitume di Giudea, era sensibile alla
luce e che reagiva in modo particolare rispetto ad altri materiali fotosensibili: se esposto alla luce
questo anziché annerirsi si induriva.Comincia allora a fare una serie di tentativi con questo materiale fotoindurente. Prende una lastra di metallo o di vetro, la ricopre di bitume di Giudea e la
espone alla luce e poi, una volta esposta, la lava in un solvente che la lascia nuda nelle parti in cui è
caduta poca luce. Dopodichè colloca la lastra capovolta sopra ad una scatola aperta contenente iodio
e questo elemento diventa gassoso a temperatura ambiente e i suoi vapori oscurano la lastra nelle
zone rimaste in ombra (ovvero quelle non colpite dalla luce). Ottiene così un positivo, ovvero
un’immagine corrispondente a quella visibile a occhio nudo!
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